LE RADICI DEL CONFLITTO PER L’EREDITÀ AGNELLI
Il conflitto giudiziario per l’eredità Agnelli, discusso oggi nel programma Farwest su Rai 3, è una disputa che perdura da tempo nei corridoi dei tribunali. Recentemente, uno degli avvocati rappresentanti i fratelli ha deciso di intervenire, rilasciando dichiarazioni durante il programma condotto da Salvo Sottile. Ma quali sono le origini di questo conflitto? Per capire la situazione attuale è essenziale analizzare gli eventi passati, dettagliatamente descritti dalla giornalista e autrice Jennifer Clark nel suo libro “L’ultima dinastia“, il quale è stato discusso da Vogue (anche se MowMag riporta che la figlia di Gianni Agnelli ha inviato una diffida all’autrice).
È necessario tornare al giorno della scomparsa di Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat. Due dodicesimi della sua eredità furono lasciati al nipote Gianni insieme a Villar Perosa e alla società RIV, mentre il resto fu suddiviso tra gli altri nipoti e i cugini Nasi. Per prevenire problemi di condivisione del potere, Giovanni Agnelli decise che solo una persona dovesse avere il controllo, una prassi seguita anche dal nipote Gianni, nonostante le tensioni interne.
Anche Gianni Agnelli, come il nonno, preferì bypassare una generazione per la sua successione, scegliendo John Elkann quando aveva solamente 17 anni. Le tensioni tra gli Elkann e la madre Margherita, dopo il suo divorzio da Alain Elkann e il successivo matrimonio con il conte russo Serge de Pahlen, da cui ebbe altri cinque figli, non sorprendono. John, Lapo e Ginevra Elkann erano molto legati ai nonni, che desideravano garantirne l’indipendenza economica dalla madre.
L’EREDITÀ AGNELLI TRA ACCORDI E DISACCORDI
La decisione di Gianni Agnelli di assegnare le sue quote di Dicembre, la holding che controllava la Fiat, ai suoi figli e al nipote John Elkann non fu accolta bene da Edoardo, ma il nipote era predestinato a diventare il capo della famiglia. Tuttavia, gestire l’eredità Agnelli si rivelò complesso, con John Elkann che divenne l’azionista di maggioranza, mentre Margherita Agnelli e gli altri rimasero in minoranza. Un accordo fu infine raggiunto tra la moglie dell’Avvocato e la figlia Margherita, che ricevette 1,16 miliardi di euro a condizione di non indagare sul patrimonio offshore del padre né sulle future eredità che la madre avrebbe lasciato ai suoi eredi.
In seguito, Margherita vendette la sua quota, tagliando ogni legame con la Fiat e stabilendo una pace fragile. Nonostante ciò, si sono verificate numerose battaglie legali in tribunale, prima con la madre e poi con i tre figli, portandoci agli sviluppi recenti. Infatti, John ha rivelato all’Avvenire che lui, Lapo e Ginevra hanno subito violenze fisiche e psicologiche dalla madre. “Questa storia è vera. Ne sono certa“, ha confermato una cugina di Margherita, rimasta anonima, a Gente.
L’EREDITÀ AGNELLI E I VECCHI RANCORI FAMILIARI
La contesa per l’eredità Agnelli si origina quindi da antichi rancori, divergenze di vedute e sofferenze condivise. Questo è evidenziato dallo sfogo di Margherita Agnelli nel 2004, quando il settimanale F riportò che accusava la madre di averle sottratto un figlio come se fosse suo e di aver escluso i figli avuti dal secondo matrimonio dalle ricchezze di famiglia.
A oltre 15 anni dall’accordo sull’eredità Agnelli, Margherita decise di impugnare in Svizzera il contratto con cui rinunciava alle quote che le spettavano. Di recente, è stata avviata un’indagine sull’eredità Agnelli, con un sequestro di beni del valore di 74 milioni di euro e accuse di truffa e frode fiscale nei confronti dei fratelli Elkann.
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.