Che fine hanno fatto i miliardi di euro stanziati per i 3.000 progetti del Superbonus che non hanno mai visto la luce?

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Le dimensioni del disastro del Superbonus

Un’enorme presunta truffa sta sconvolgendo l’Italia: 3.000 cantieri fantasma, 1,5 miliardi di euro volatilizzati e migliaia di famiglie raggirate. Al centro della vicenda c’è la Marco Matteoni Group Srl, società romana che prometteva ristrutturazioni gratuite grazie al Superbonus. Le vittime sono sparse in tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, e riguardano sia privati che professionisti dell’edilizia.

Il modus operandi della presunta truffa

L’azienda ha utilizzato un approccio metodico: ha richiesto anticipi da 500 a 1.000 euro per condominio o residente per “studi preliminari”.

Queste somme, apparentemente modeste singolarmente, rappresentano milioni di euro se moltiplicate per migliaia di contratti. I lavori, che avrebbero dovuto iniziare rapidamente, non sono mai stati avviati, lasciando le vittime senza alcuna possibilità di ricorso.

Le vittime testimoniano

Le testimonianze arrivano da tutta Italia. Un caso particolarmente toccante è quello di una persona costretta a diventare infermiera per rimborsare le spese sostenute.

Altri hanno investito i loro risparmi in progetti che non sono mai decollati. I professionisti del settore riferiscono di fatture non pagate per centinaia di migliaia di euro.

La misteriosa rete finanziaria

L’indagine ha fatto emergere un complesso sistema che coinvolgeva diverse società “Castione”, di proprietà di una donna settantenne di Agrate Brianza.

Queste strutture hanno gestito crediti fiscali per oltre 1,5 miliardi di euro, con filiali in Svizzera, Lussemburgo e Irlanda. La cartolarizzazione di questi crediti solleva molti interrogativi sulla loro destinazione finale.

La difesa di Matteoni

Marco Matteoni, ex presidente di Confartigianato Edilizia, si presenta come una vittima. In un’intervista rilasciata all’hotel Hilton Cavalieri di Roma, sostiene di essere stato truffato in prima persona e di aver perso denaro.

Il piano iniziale prevedeva di raccogliere 1,5 miliardi di euro da investitori privati, ma i continui cambiamenti normativi avrebbero vanificato questo piano.

Le ripercussioni sul settore edilizio

Questo caso evidenzia le falle del sistema italiano del Superbonus. Molte aziende sono ancora in attesa del pagamento dei loro crediti d’imposta, rischiando di fallire.

Gli accordi finanziari complessi che coinvolgono società estere sollevano dubbi sulla trasparenza e sulla regolamentazione di questi regimi di aiuto.

L’indagine in corso

Sono state presentate diverse denunce alla Procura della Repubblica di Roma, tra cui l’accusa di associazione a delinquere e truffa.

L’avvocato Andrea Ciandri, che rappresenta diverse vittime, suggerisce che l’azienda potrebbe aver iniziato in buona fede prima di scivolare in uno schema fraudolento.

Conclusione

Il caso Matteoni illustra i pericoli di una cattiva gestione dei programmi di aiuto pubblico. Al di là delle considerevoli perdite finanziarie, rivela le falle di un sistema che ha permesso a intermediari senza scrupoli di approfittare della fiducia del pubblico.

Questo caso potrebbe portare a una profonda revisione del sistema di credito fiscale italiano e a controlli più severi sugli intermediari finanziari.

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