LA DISCUSSIONE SUL RIDIMENSIONAMENTO DEL CANONE RAI E LE SUE RIPERCUSSIONI IN COMMISSIONE BILANCIO
La proposta della Lega di ridurre il Canone Rai, che è stata respinta questa mattina dalla Commissione Bilancio del Senato, ha immediatamente generato due diverse interpretazioni tra le forze politiche: da un lato il “campo largo” sostiene che questa sia una sconfitta significativa per la maggioranza, potenzialmente capace di innescare una crisi governativa, dall’altro il Centrodestra minimizza l’evento come un semplice “scivolone”, attribuibile a una divergenza di opinioni su un caso isolato che non influisce sulle altre parti del Dl Fisco né tantomeno sulla Manovra di Bilancio 2025. Seguendo il recente incontro di maggioranza organizzato da Giorgia Meloni, il taglio del Canone Rai, fortemente voluto dalla Lega per ridurre la tassa sul servizio pubblico da 90 a 70 euro, rimaneva uno degli emendamenti chiave non ancora deciso.
Già in passato Forza Italia si era espressa contro questa proposta e oggi ha rinnovato la sua opposizione attraverso il leader e vicepremier Antonio Tajani. Questa posizione contraria ha portato Forza Italia a votare con le opposizioni, creando un’impasse in Commissione Bilancio, dove l’emendamento della Lega è stato bocciato con 12 voti a sfavore e solo 10 favorevoli. I voti sono stati palesemente espressi: quattro senatori del PD, tre del M5S, uno di Italia Viva, uno di Sinistra Italiana, uno di Campobase e due, crucialmente, di Forza Italia hanno votato contro, mentre la maggioranza si è vista supportata solo dai sei senatori di FdI, i tre della Lega e uno del MAIE. Questo voto prelude a ulteriori dibattiti sugli altri emendamenti della Manovra 2025, ma non necessariamente indica una crisi di governo, come subito paventato dalle opposizioni.
REAZIONI AL VOTO SUL CANONE RAI: DALLA MAIORANZA AL CAMPO LARGO
«La maggioranza appare frantumata e le divisioni interne sono palpabili. Sembra che siano più concentrati a litigare e competere che a governare effettivamente il Paese»: così commenta il risultato del voto sul Canone Rai la segretaria del Pd Elly Schlein. Questo sentimento è condiviso anche da altri esponenti del PD, come il responsabile dell’Economia Antonio Misiani, oltre che dai leader di AVS e M5S, Nicola Fratoianni, Angelo Bonelli e Giuseppe Conte, che vedono il risultato in Commissione Bilancio come un chiaro segnale di crisi governativa.
«Il premier deve chiarire se la maggioranza esiste ancora», ha dichiarato il leader del M5S, con una risposta immediata e rassicurante da Maurizio Lupi di Noi Moderati, il quale ha tranquillizzato l’opposizione affermando che il voto non modifica le dinamiche di maggioranza, che restano solide. Nonostante le evidenti divergenze, per il settore centrista della maggioranza, la situazione non è drammatica ma rientra in una normale dialettica politica. Anche Matteo Salvini, intervistato questa mattina su RTL 102.5, ha prevenuto possibili tensioni spiegando che, nonostante il disappunto per il voto di Forza Italia, si può procedere su altre misure fiscali, «lavoriamo per ridurre le tasse, il Canone Rai è solo uno degli aspetti, ma non il fulcro delle nostre attività».
Il leader di Forza Italia Antonio Tajani, parlando dopo il forum del G7 con altri Ministri degli Esteri, ha difeso la decisione di respingere il taglio del Canone Rai, descrivendo l’emendamento della Lega come «errato e non efficace per ridurre la pressione fiscale». Per il vicepremier di Forza Italia è necessario trovare 430 milioni di euro per sostenere il bilancio della Rai, quindi eliminare questi fondi avrebbe comportato la necessità di reperirli altrove: «non ci sono inciampi, siamo stati coerenti». Questa ultima dichiarazione è una risposta diretta non tanto alla Lega quanto a Palazzo Chigi, che poco prima in una nota aveva riflettuto sulle implicazioni della sconfitta in Commissione per la stabilità della maggioranza. Meloni ha ricordato l’impegno del governo nel supportare imprese e famiglie, sottolineando che «l’inciampo sulla questione del Canone Rai non è utile a nessuno». Nonostante le tensioni politiche, alla fine, la Manovra è stata formalmente approvata dalla Commissione UE, assicurando la tenuta dei conti e prospettive di crescita, e gli italiani continueranno a pagare 90 euro di Canone Rai nella bolletta della luce, seguendo la riforma introdotta dal governo Renzi.
Tags: Canone Rai, Governo Meloni, Forza Italia, Lega
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Alessandro Conti ha conseguito una laurea in ingegneria finanziaria presso il Politecnico di Torino, con una specializzazione in tecnologie finanziarie. Ha lavorato come consulente per diverse start-up fintech e istituzioni bancarie. La sua specializzazione riguarda la regolamentazione dei servizi di pagamento e l’implementazione di soluzioni conformi alle nuove normative europee, in particolare PSD2. Su ComplianceJournal.it, Alessandro condivide le sue conoscenze sulla digitalizzazione dei servizi finanziari e sui rischi emergenti legati alle innovazioni tecnologiche nel settore bancario.